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Tracce della mappa “AMICI DEL FUTURO”

Mons. Maurizio Rolla - Aleksandar M. Avakumović

Le radici

Il cammino “Amici del futuro” muove i suoi primi passi sotto la luce di un incontro. E’ segnato, infatti, da una ‘presenza bambina’ (Aleksandra Avakumovic morta nel maggio 1999 di leucemia) e vuole muoversi alla ricerca di uno spazio/tempo per cercare di valorizzare le innumerevoli risorse che ancora abitano la vita di tutti e in particolare quella dei ragazzi e dei giovani. L’intenzione diventa forte perché si radica, appunto, nella convinzione che il ‘terreno giovane’ è ricettivo e fecondo per una crescita spirituale e culturale autentica e meno bacata dall’ipocrisia, talvolta così devastante, del ‘mondo adulto’.

La definizione

‘Un poliedro di sguardi’ -collegamento tra le diversità- per una nuova cultura che si nutre di continue novità ancorate alla certezza dell’Amore Creativo che è fatto per dispensare fiducia e coltiva l’intuizione che tutti i bisogni debbano passare al crogiolo dell’autenticità e dell’umiltà. Diversamente la frustrazione e la tristezza fanno il vuoto dentro il quale l’uomo fatica a riconoscere sé e gli altri.

Le realizzazioni

La direzione di ciò che si fa, tenta, con profonda di onestà, di cogliere le sfaccettature che le arti e i mestieri offrono all’insopprimibile anelito che ciascuno possiede per migliorare il mondo, nonostante le apparenze contrarie. La partecipazione alle proposte muove dalla voglia di aggiungere spessore alla partecipazione di ciascuno sul fronte del mondo e ogni incontro -anche e proprio con culture geograficamente e storicamente oltre i confini nazionali- cerca di far cogliere la bellezza e la gioia della vita che caratterizza altri stili e altre rappresentazioni. Chi coltiva e si nutre solamente dei frutti del proprio orticello prima o poi li mangia – e li fa mangiare- scaduti e, soprattutto, velenosi.

L’orizzonte

Saper incontrare l’altro mantenendo libero da ogni incrostazione che possa contaminarne la semplicità, l’onestà intellettuale e la fecondità della radice già ricordata. Per fare questo occorre mantenere queste attenzioni: chiarezza d’intenzione, capacità di ascolto e umile vivacità. L’orizzonte è pietà. Senza pietà non esiste il futuro, almeno per gli esseri umani. Il futuro è tempo totalmente aperto. Il futuro è bello perché libera. Vivacità è l’amore per la vita.

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